Nelle zone vitate la terra nutre i ceppi, che per buona parte del giorno ricevono la predilezione del sole. Le minuziose pietre presenti nella terra, le sculture delle pajare e i muretti a secco circondano varietà autoctone di vite, nelle forme di allevamento ad alberello pugliese e a spalliera. I vari modi di potatura secca guyot o cordone speronato evidenti nel paesaggio invernale, sono emblema e non unico tassello dell’attenzione verso una buona produzione. Per le vigne i mesi dell’anno scorrono in un susseguirsi di colori e sfumature: da Dicembre a fine Febbraio osserviamo “il bianco e nero”, a fine Marzo sui ceppi risvegliati dal periodo di dormienza appaiono verdi boccioli. Arriva poi l’estate e le piante si rivestono di rami, foglie e grappoli, quelli stessi grappoli che arriveranno in cantina per potersi trasformare in quel nettare che grazie ad un sapiente lavoro dell’enologo raggiunge una qualità assoluta.